Aggiornato a ottobre 2021

Città globale

01-10-2021

Oggi a Milano si trovano 16 strutture più alte del Duomo; di queste, la metà è stata costruita nell’ultimo decennio. Una crescita verticale calzante metafora architettonica delle energie economiche e aspirazioni globali del capoluogo lombardo che, preso lo slancio di EXPO 2015, sembrava inarrestabile. Con la pandemia l’idea di crescita inesauribile si rivela tuttavia fallace e Milano, al pari di altre realtà urbane, in questo 2021 deve costruirsi una nuova forma e una nuova normalità, cucita su misura partendo dalla sostanza dei propri asset, ma rinnovata nella forma secondo le ambizioni per il futuro.

La ripartenza nelle città è in atto, ma più lenta che a livello nazionale

Con le riaperture, al pari di altre città globali, Milano riparte, ma più lentamente del territorio nazionale (considerato però che l’economia della città ha patito maggiormente la pandemia nel 2020). Basti pensare alla dinamica della mobilità: dai dati Google gli spostamenti delle persone nella prima metà di settembre 2021 verso i luoghi di lavoro sono ancora sotto al pre-Covid del -27% a Milano e di un più contenuto -14% in Italia; quelli per tempo libero-shopping-cultura sono a -9%, mentre a livello italiano sono già sopra del +4%. Si tratta di distanze che, pur variando in ampiezza, separano per esempio anche Parigi dalla Francia (nella prima metà di settembre rispetto al pre-Covid tempo libero-shopping-cultura -14% a Parigi vs +7% in Francia; luoghi di lavoro -2% vs +6%), Londra dal Regno Unito (tempo libero -38% vs -9%; luoghi di lavoro -49% vs -5%).

La reputation di Milano cresce nel post Covid

In questa fase di riassestamento, Milano può capitalizzare su uno dei suoi punti di forza: la reputazione soprattutto come centro economico e di talenti. Infatti, la notorietà di Milano in questi ambiti rimane solida nonostante la pandemia, pur mantenendo con i principali benchmark internazionali alcuni divari già visibili prima di Covid-19.

Con riferimento alla reputazione come centro economico, il flusso di ricerche su Google nel confronto con una selezione significativa di città europee - Londra, Parigi, Berlino e Barcellona - conferma i punti di forza di Milano. Nel 2021 infatti cresce e supera i livelli medi 2019 la notorietà di Milano nella categoria ‘commercio e industria’, mantenendo il capoluogo lombardo terzo dopo Parigi e Londra.

Nota: indice annuale di query per la categoria ‘commercio e industria’ su Google aventi per oggetto le città di riferimento, calcolato come media degli indici settimanali.

Quanto alla reputazione di Milano come centro di talenti, secondo il QS Best Cities Ranking Milano complessivamente arretra da 40esima nel 2019 a 46esima nel 2021. Considerato che si posizionava 33esima nel 2017, si tratta di un trend di significativa discesa su cui la città deve lavorare. Tuttavia, rimane pur sempre tra le più ambite dalle imprese per profilo dei laureati: è infatti la 18esima città su 164 nella categoria ‘employer activity’, con uno score in crescita rispetto al 2019 e 5 punti sopra Barcellona e Chicago, solo 2 punti sotto Berlino (rimane però ancora 6 punti sotto Parigi e New York, oltre 10 sotto Tokyo e Londra).

Su 164 città globali per reputazione degli studenti di Milano secondo il QS Best Cities (sopra Barcellona e Chicago, ma molto distante dai top Tokyo e Londra)

18

l'aumento della notorietà di Milano per ‘commercio e industria’ nel 2021 rispetto al 2019 relativamente a Barcellona, Berlino, Londra e Parigi

+39%

Milioni di turisti nella Città Metropolitana di Milano tra giugno e agosto 2021, più del doppio dell’estate 2020, ma la metà del 2019

1.2

Più lento dopo la pandemia è invece il recupero relativamente ad ambiti ‘soft’ come la ristorazione e lo shopping in termini di ricerche su Google, ancora al di sotto dei livelli 2019. Questo trend ‘qualitativo’ in ambito notorietà per il tempo libero non sorprende considerando il corrispondente ‘quantitativo’ dei flussi di turismo. Crollati di quasi il 76% nell’anno della pandemia (un dato che si confronta con circa -70% a Barcellona e Parigi, circa -65% a Berlino e New York), gli arrivi turistici risalgono subito con le riaperture da marzo 2021 e accelerano nei mesi estivi. Secondo i dati preliminari della Questura di Milano, sono 1,2 milioni gli arrivi nella Città Metropolitana tra giugno e agosto 2021, più del doppio di quelli accolti nell’estate 2020 seppur ancora la metà che negli stessi mesi nel 2019.

-75.8%

Milano

Arrivi turistici (var % 2020 su 2019)

-70.1%

Barcellona

-64.6%

Berlino

-66.5%

New York

-71.8%

Parigi

Inclusione, sostenibilità ambientale, rigenerazione, prossimità: le sfide di Milano da portare a termine

Se il recupero è già atto, il punto di arrivo è ancora in potenza, complice anche il fatto che permane una situazione transitoria in cui la pandemia incide ancora sull’uso delle città, sugli spostamenti, sull’economia. 

Dopo 6 anni di crescita di PIL sostenuta e più che doppia rispetto al dato italiano (nel 2014-2019 complessivamente +11,7% Milano, +5,0% l’Italia), la pandemia nel 2020 ha inciso con una perdita di quasi un punto più profonda che in Italia (-9,8% vs -8,9%) e un recupero per Milano dei livelli 2019 ritardato al 2023 (e in Italia sostanzialmente anticipato al 2022).

Nei piani delle città che immaginano il proprio futuro dopo la pandemia, le parole chiave accanto ad attrattività e ‘recovery’ diventano inclusione, sostenibilità ambientale, rigenerazione, prossimità. Riprendendo la metafora architettonica, la crescita verticale vuole essere integrata da una connessione trasversale tra tutte le aree della città tramite infrastrutture fisiche e informatiche.

Nell’accogliere queste sfide, Milano può giocare un ruolo da protagonista calibrando un ‘mix’ unico di asset: il suo capitale umano, il ricco ecosistema universitario, il vibrante tessuto economico, la forte ispirazione civile e solidale.

 
 
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